PREMESSA.
L’urbanizzazione dei grandi centri e lo spopolamento dei piccoli borghi è un processo attivo ormai da decenni. La necessità della popolazione di acquisire dei servizi erogati per lo più nelle città, spinge masse di cittadini a trasferirsi nei principali centri o nel loro hinterland, creando delle sempre più grandi realtà metropolitane.
Un’area metropolitana è una zona circostante un’agglomerazione (o una conurbazione) che per i vari servizi dipende dalla città centrale (metropoli) ed è caratterizzata dall’integrazione delle funzioni e dall’intensità dei rapporti che si realizzano al suo interno, relativamente ad attività economiche, servizi essenziali alla vita sociale, nonché alle relazioni culturali e alle caratteristiche territoriali. Elementi necessari affinché esista una vera e propria area metropolitana sono, in particolare, la presenza di una rete di trasporti che colleghi tra loro i diversi ambiti urbani e la presenza di forti interazioni economico/sociali all’interno dell’area stessa.
https://it.wikipedia.org/wiki/Area_metropolitana
Altresì restano flussi continui, verso i grandi centri, definibili con il fenomeno di pendolarismo, ovvero spostamenti quotidiani da piccoli comuni verso grandi centri: prevalentemente con obiettivi inerenti a la voro, scuola-formazione, servizi.
Questo processo sta portando ad una evidente situazione di squilibrio tra la capacità di ricevere flussi e l’effettiva disponibilità di alloggi, spazi per la mobilità, occupazione di negozi e attività.
FOCUS.
La città di Lecce conosce da circa 10 anni un fenomeno legato al turismo, quello dell’overtourism. Si verifica per circa 40 giorni, dall’ultima settimana di luglio alla fine di agosto. Tale fenomeno si somma alla pressione esercitata dai flussi in entrata, dalla provincia e dai comuni limitrofi.
La capacità di attrarre turisti e flussi di provenienti dai centri limitrofi, tanto quanto da quelli di prossimità, porta la città a subire un grave sovraccarico, evidente in fasce orarie di massima pressione (entrata/uscia scuole-lavoro) ed in concomitanza di eventi o stagionalità a forte impatto turistico
NECESSITA’.
Il sovraccarico urbano non può essere sorretto se non da una rete di interconnessione di un’area più vasta, che possa uscire dai confini del solo centro urbano di Lecce. Un’area di servizi interconnessi, capace di scaricare flussi in entrata e uscita, in modo coordinato. Un’area estesa, nella quale si possa agire in maniera radiale, mettendo in connesione cittadini e turisti, allargando le aree vivibili, visitabili, servite.
OBBIETTIVO.
Riconoscere in idee e progetti, una possibile programmazione per realizzare sinergie all’interno di un’area estesa, che vada dal Comune di Lecce al suo circondario, per poter aumentare la capacità del primo di attrarre in equilibrio residenti e turisti, fornendo servizi in linea con le capacità di erogazione, e per poter stimolare nuove frontiere turistiche, nuove forme di residenzialità, per le comunità del comuni limitrofi, con annesse ricadute economiche, ed impulsi socio-culturali.
RIFERIMENTI E SPUNTI.
Il fenomeno di urbanizzazione e di centralizzazione dei flussi verso il capoluogo salentino ha da anni stimolato riflessioni e idee su un’area di servizi estesa e sinergica. Ne troverebbero giovamento i piccoli comuni con una bassa capacità economica e risorse umane limitate per l’estensione effettiva del proprio comune, così come il principale centro, che in ottica strategica riuscirebbe a commisurare l’erogazione di servizi, a scaricare flussi all’esterno, tanto quanto a riorganizzare quelli all’interno. La possibilità di attrarre maggiori investimenti, stimolare nuove aree ed economie, implementare una rete capillare e radiale di trasporti, permetterebbe alle realtà coinvolte di innescare un rapporto virtuoso basato su leve fondamentali quali:
- Mobilità e trasporti
- Economia e turismo
- Ambiente
- Politiche sociali e culturali
Già da qualche anno diversi rappresentanti della politica locale si sono spinti verso l’immaginazione di una identità progettuale estesa e sinergica.
Il Sindaco di Taranto ha lanciato una proposta a ben vedere molto più ambiziosa, ma al contempo legilsativamente già riuscita: un’area metropolitana di oltre 2 milioni di abitanti, estesa alle provincie di Lecce, Taranto e Brindisi. Una progettualità già realizzata con l’area metropolitana di PaTreVE – Padova , Treviso , Venezia – lì dove però i presupposti emergevano da una pregressa articolazione di servizi su base urbana e provinciale, assente o quasi in una potenziale LeBriTA.
PROCESSO E PERCORSO
Un’area metropolitana può essere realizzabile partendo da presupposti e requisiti minimi essenziali. Il rischio di accomunare e mettere in sinergia dei grandi centri, senza prima strutturare una rete di servizi focalizzati intorno ad essi, è quello di implementare le capacità dei grandi centri a danno dei piccoli, aumentando perciò processi di turistificazione, urbanizzazione e consumo del suolo.
Pertanto è ritenibile opportuno procedere per gradi, individuando idee e progettualità, commisurandole con i dovuti riferimenti normativi ed un piano di fattibilità che renda tale percorso un punto di inizio reale, concreto, per migliorare in un’ottica sostenibile, green e innovativa, un’area che potrebbe diventare uno dei maggiori poli di attrazione economica, sociale, culturale del nostro Paese.
IDENTIFICAZIONE AREA
- Una prima area strategica può essere delimitata in forma circolare rispetto al centro urbano di Lecce.
- Surbo
- Lizzanello – Merine
- Cavallino
- San Cesario di Lecce
- Lequile
- San Pietro in Lama
- Monteroni di Lecce
- Arnesano
IL PROGETTO VUOLE IDENTIFICARE DELLE AZIONI SINERGICHE VOLTE A INDIVIDUARE
- Mobilità e trasporti
Soluzioni per una mobilità sostenibile da e per Lecce ed i comuni dell’hinterland
- Economia e turismo
Riprogettare un modello di turismo basato su una destination management in grado di diversificare, distribuire e integrare flussi, servizi e offerta turistica.
Sviluppare un indotto turistico, grazie alle peculiarità dei diversi territorio, investendo risorse comuni per fare emergere caratteristiche distintive dell’economia locale, del commercio (con implementazione digitale) , dell’artigianato, degli eventi e della cultura.
- Ambiente
Ripensare il sistema integrato di smaltimento rifiuti, di incentivo al ricilo. Piantumazione, gestione di aree verdi, ottimizzazione investimenti in ottica condivisa
- Politiche sociali e culturali
Sviluppare reti sociali di sostegno ad anziani, bambini e soggetti fragili. Sostenere circuiti culturali in un bacino più ampio e rafforzato, per implementare progetti di utilità sociale, culturale e di integrazione e recupero.