E’ il programma NEXT GENERATION EU, più noto come recovery fund, ovvero un fondo per la ripresa, ed è nato a luglio 2020 in risposta alla grave crisi pandemica che ha toccato tutti i livelli e tutti i Paesi dell’Unione Europea.
Vediamo nello specifico il recovery fund cos’è e come funziona.
Si tratta di uno strumento temporaneo valido dal 2021 al 2023 , da 750 miliardi di euro che consentirà alla Commissione di ottenere fondi sul mercato dei capitali, con titoli di Stato europei (Recovery bond).
Soldi che serviranno a sostenere progetti e riforme strutturali inserite nei Recovery Plan dei singoli 27 stati membri dell’Ue. 390 miliardi di trasferimenti saranno a fondo perduto (grants) e 360 miliardi a prestito (loans), suddivisi in base alle diverse necessità degli Stati membri più colpiti dalla pandemia.
IL NEXT GENERATION EU è inserito nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027
CAPITOLO | QFP | NextGenerationEU | TOTALE |
---|---|---|---|
1. Mercato unico, innovazione e agenda digitale | 132,8 miliardi di euro | 10,6 miliardi di euro | 143,4 miliardi di euro |
2. Coesione, resilienza e valori | 377,8 miliardi di euro | 721,9 miliardi di euro | 1 099,7 miliardi di euro |
3. Risorse naturali e ambiente | 356,4 miliardi di euro | 17,5 miliardi di euro | 373,9 miliardi di euro |
4. Migrazione e gestione delle frontiere | 22,7 miliardi di euro | – | 22,7 miliardi di euro |
5. Sicurezza e difesa | 13,2 miliardi di euro | – | 13,2 miliardi di euro |
6. Vicinato e resto del mondo | 98,4 miliardi di euro | – | 98,4 miliardi di euro |
7. Pubblica amministrazione europea | 73,1 miliardi di euro | – | 73,1 miliardi di euro |
TOTALE QFP | 1 074,3 miliardi di euro | 750 miliardi di euro | 1 824,3 miliardi di euro |
Oltre il 50% dell’importo sosterrà la modernizzazione tramite:
![]() | la ricerca e l’innovazione, portate avanti con il programma Orizzonte Europa |
![]() | le transizioni climatiche e digitali eque, attraverso il Fondo per una transizione giusta e il programma Europa digitale |
![]() | la preparazione, la ripresa e la resilienza, attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, rescEU e un nuovo programma per la salute, EU4Health. |
![]() | politiche tradizionali, come la politica di coesione e la politica agricola comune, per garantire la stabilità e la modernizzazione |
![]() | la lotta ai cambiamenti climatici, a cui verrà riservato il 30% dei fondi europei, la più alta percentuale di sempre per il bilancio dell’UE |
![]() | la protezione della biodiversità e la parità di genere |
All’Italia spetta un accesso ai fondi per una quota significativa, la principale in Europa, per un totale di 210 miliardi di euro. Di questi circa 83 sono a fondo perduto, i restanti 127 andranno rimborsati con scadenza ultima nel 2035.
L’Italia entro aprile dovrà far pervenire il PLAN per indicare all’Europa come intende attuare gli investimenti. Il NEXT GENERATION ITALY è un programma ridefinito PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA la cui bozza puoi leggerla qui sotto.
Le sei missioni di tale piano sono dirette a :
- digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 46 miliardi
- rivoluzione verde e transizione ecologica; 69,9 miliardi
- infrastrutture per una mobilità sostenibile; 32 miliardi
- istruzione e ricerca; 28,5 miliardi
- inclusione e coesione; 27,26 miliardi
- salute. 19,72 miliardi.
Perché è cruciale questo momento storico per il nostro Paese? Perché al netto delle formule di finanziamento, parte di questi soldi, circa 3/5 è a prestito, ovvero da restituire, e come per tutti gli investimenti è indispensabile che non diventino infruttuosi, che producano posti di lavoro, ricadute sociali, economiche, culturali, e perciò economiche. Il rischio che siano infruttuose porterà a non avere capacità di solvibilità di un prestito, con un carico debitorio passato a circa il 157% del PIL.
Lo è anche per il denaro a fondo perduto, facile preda di categorie, lobby, cosche, che possono rifinanziare cantieri, attività e imprese con le quali le mafie operano incancrenendo il tessuto industriale e produttivo del nostro Paese.
Inoltre l’Europa ha posto delle condizioni al finanziamento, ovvero che i piani siano convalidati e reputati all’altezza dell’esborso, e che ci sia un piano di rientro per il bilancio europeo. Per questo motivo entro giugno 2021 la Commissione presenterà alcune proposte legate alle seguenti iniziative:
![]() | un meccanismo di adeguamento delle emissioni di CO2 alle frontiere |
![]() | un prelievo sul digitale |
![]() | il sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE |
Entro giugno 2024 la Commissione dovrà proporre nuove fonti di entrate, ad esempio:
![]() | un’imposta sulle transazioni finanziarie |
![]() | un contributo finanziario collegato al settore societario |
![]() | una nuova base imponibile comune per l’imposta sulle società. |
Anche per questo motivo, l’Italia e i Paesi membri dovranno arrivare al 2024 con idee chiare, economie ricomposte, per pianificare una strategia comune di rientro del bilancio, avallando proposte risolutive che producano entrate utili a livellare il livello di tassazione, rendendolo più uniforme, e soprattutto agire sulle transazioni finanziarie, sul web e sul dumping fiscale, in modo tale da entrare in una nuova era, dove le differenze vadano appiattendosi, per ripartire davvero insieme, senza sovrastrutture, meno burocrazie, e rendere finalmente l’Europa più fedele al sogno sulla base del quale venne realizzata, e meno simile all’inferno che ne venne fuori.
L’Italia finanzia già il suo debito sul mercato, con l’emissione dei BTP Futura, venduti alle seguenti condizioni. (*base minima 1.000 euro)
- 0,35% (dal 1° al 3° anno)
- 0,60% (dal 4° al 6° anno)
- 1% (dal 7° all’8° anno)
I bond europei, ovvero i titoli di debito comuni emessi sul mercato unico, hanno una base cedolare passiva, -0,1% a 10 anni, ovvero riceviamo dei soldi e ne restituiamo meno di quanti ne abbiamo ricevuti. Perciò il rifinanziamento europeo è spalmato fino al 2035 mentre i BTP futura venduti sono tutti fino a massimo 10 anni, quindi dovremo finanziare gli interessi entro il 2031. Tra BTP Futura e Bond europei a 10 anni c’è una differenza di 1,1% d’interessi, perciò per ogni miliardo di euro ne risparmiamo 11 milioni. Ecco il recovery fund cos’è e come funziona.
Recovery fund cos’è e come funziona. di Alberto Siculella