Abbiamo ripreso il nostro #caffèconilportavoce , ed è stata ottima occasione per fare un’intervista a Leonardo Donno.
Onorevole Donno, il Movimento in 11 anni è passato dall’essere un movimento di piazza, ad entrare nelle istituzioni come opposizione, ora ago della bilancia delle ultime maggioranze di Governo. Cosa è cambiato e cosa è davvero ora il Movimento? Ma soprattutto un Paese come il nostro si può permettere 3 Governi in 3 anni?
Sicuramente siamo cresciuti e sono molto orgoglioso della nostra storia e del nostro passato. Ogni evoluzione comporta cambiamenti, compromessi, sacrifici, punti di partenza e di arrivo da ripensare e da ridisegnare periodicamente. La politica, per essere viva e al passo con i tempi, non può permettersi assoluti o dogmi insuperabili. Noi, ad esempio, abbiamo dimostrato che si può stare nelle piazze e nelle istituzioni, senza sacrificare le une o le altre. Oggi il MoVimento continua la sua evoluzione e l’ingresso di Giuseppe Conte alla guida non potrà far altro che completare e coronare questo processo che punta sempre a nuovi e più ambiziosi traguardi. Il MoVimento 5 stelle ora è una forza politica europeista, è una forza politica ecologista, che guarda al futuro e alle prossime generazioni, al 2050 ad esempio. Una forza che intende improntare la propria azione politica su tre grandi pilastri: la transizione ecologica, l’inclusione e la giustizia sociale. Per quanto riguarda i repentini cambi di Governo, è evidente che qualcosa non sta funzionando. E il tutto va a danno del tessuto economico, dei cittadini e dell’immagine del Paese a livello internazionale: non si possono cambiare interlocutori ogni anno. Il personalismo dovrebbe cedere il passo al buon senso, ma qualcuno non vuole saperne. Sicuramente urge, a mio avviso, una riflessione per cambiare qualcosa. Non so se in questa Legislatura o nella prossima, ma ritengo sia di certo un passaggio obbligato e fondamentale.
Cosa e come le ha cambiato la sua vita questa esperienza in politica. Ci racconti il momento più bello e quello più difficile di questi 3 anni di Movimento al Governo.
Sicuramente la mia vita è stata stravolta: sono cambiate le abitudini, la quotidianità, ma mi sento di essere rimasto quello di sempre. Oggi ricoprendo questo prestigioso incarico dedico tutto me stesso all’attività politica, all’ascolto costante dei cittadini, delle imprese, al lavoro per il nostro territorio e alla collaborazione istituzionale con gli amministratori che hanno necessità. Del resto se si vuole ricoprire questo incarico con disciplina, onore, e impegno, bisogna attivarsi nella ricerca di un nuovo equilibrio, tra vita pubblica e privata. Io credo di averlo raggiunto, grazie ai miei affetti. Il momento più bello di questi 3 anni, politicamente parlando, è stato quando pochi giorni dopo il 4 marzo 2018, ci incontrammo tutti a Roma (deputati e senatori neoeletti) e Luigi Di Maio ci accolse. Ricordo ancora le sue parole di quel giorno: “Vi prometto che porterò il MoVimento al Governo”. E quella promessa divenne realtà. Si sono susseguiti giorni bellissimi, storici. Grandi soddisfazioni abbiamo assaporato ogni volta che abbiamo votato un provvedimento frutto di anni e anni di battaglie. Penso, ad esempio, al reddito di cittadinanza, al decreto dignità, alla legge spazzacorrotti, o al superbonus: tutte norme, insieme alle altre, che sono fatte esclusivamente per i cittadini e per il Paese. Personalmente, invece, il momento più bello di questi 3 anni risale al luglio del 2018, quando è venuto al mondo il mio Michael. Diventare padre è un’emozione indescrivibile. Il momento più difficile in questi tre anni, che non sono di certo stati una passeggiata, è stato sicuramente l’ultimo periodo. Ci siamo trovati a dover incassare una crisi scellerata, in piena pandemia, provocata dal personaggio politico peggiore della storia d’Italia (Renzi). Un attacco diretto e indegno a Conte, il miglior presidente del Consiglio degli ultimi decenni.
Comunali e regionali, ci avvicinammo a nuove elezioni, quale è la linea del Movimento e quali sono gli obiettivi principali?
Qualche settimana fa, in un intervento alla gazzetta del mezzogiorno, ho ribadito che le prossime sfide elettorali saranno un banco di prova su più fronti. Personalmente, anche nel ruolo di facilitatore in Puglia, sto lavorando per dare una mano ai primi gruppi e portavoce uscenti che hanno chiesto supporto. Credo che il Movimento 5 Stelle abbia la maturità e la capacità di confrontarsi con altri partiti o forze civiche anche a livello comunale e regionale. Sul fronte organizzativo serviranno ruoli chiari e responsabilità ben definite, per gestire al meglio il Movimento, da Roma fino al più piccolo comune d’Italia. Giuseppe Conte, in questo percorso, sarà determinante. Partendo da questi presupposti, in vista delle amministrative, ritengo sia importante aprire un tavolo con il Centrosinistra, per capire in quali degli oltre 50 comuni pugliesi chiamati al voto quest’anno potrebbero esserci le condizioni per avviare un percorso congiunto. Ci saranno sicuramente realtà in cui questo dialogo potrebbe non portare alla condivisione di un progetto, ma bisogna provarci. Sono stato contattato dal Centrosinistra per avviare alcune di queste interlocuzioni in diverse città pugliesi e della provincia di Lecce: sono disponibile a sedermi al tavolo con le altre forze politiche, purché si tratti di un confronto di ampio respiro, serio, propositivo, sui temi, basato su una prospettiva a lungo termine. Insomma un percorso trasparente e inclusivo. Noi siamo pronti.
Giuseppe Conte è stato un elemento di coesione, punto di equilibrio per il Movimento, ed un Premier apprezzato come pochi nella storia repubblicana. È già al lavoro per ripartire insieme al Movimento? E lei come immagina il Movimento da qui ai prossimi 10 anni, e il Paese?
Giuseppe Conte ha avuto la capacità di distinguersi in poco tempo, ha lavorato sempre con umiltà, senza mai sedere in cattedra. Lui era sempre dalla parte di chi reputa di avere ancora tanto da imparare. Ha studiato e approfondito ogni dossier. Ho avuto l’onore di incontrarlo diverse volte e ho trovato in lui sempre una persona preparata, equilibrata, competente, scrupolosa, che ha sempre operato nell’esclusivo interesse dei cittadini. È grazie a lui che abbiamo recuperato credibilità ed autorevolezza a livello europeo ed internazionale. In queste settimane so che Giuseppe, insieme al nostro Beppe Grillo, sta lavorando per definire il Movimento del futuro, che ha bisogno di un’organizzazione chiara e definita nei ruoli e nelle responsabilità, che ci permetta di superare alcuni nostri limiti ed alcune nostre ambiguità, facendo aumentare, come dicevo prima, il prestigio del movimento. Da qui ai prossimi anni immagino un Movimento che abbia realizzato obiettivi che oggi fissiamo al 2050, ma solo per riservarci l’effetto sorpresa. Scherzi a parte, certamente la transizione ecologica – che raccoglie tematiche come l’ambiente, l’energia, la mobilità – sarà al centro della nostra azione politica. Inoltre immagino un movimento forte, che amministra diverse regioni e centinaia di Comuni, perché la nostra spinta propulsiva al cambiamento e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini non si esaurirà mai, questo è chiaro. Il Paese ora ha davanti una sfida importante, superare e lasciarsi alle spalle questa pandemia e ritornare a correre. E sono certo che anche grazie ai 209 miliardi del recovery fund, ottenuti da Giuseppe Conte, l’Italia sarà diversa, migliore.
Recovery fund, campagna vaccinale, ristori, scuola, transizione ecologica e digitale. Come giudica l’avvio del nuovo Governo su questi temi e cosa si aspetta?
Per molti versi i provvedimenti adottati da questo Governo sono in linea con il Conte bis. Non so cosa ci si aspettasse di diverso, ma questo bisognerebbe chiederlo ai responsabili della crisi di Governo. C’è ancora tanto lavoro da fare: chiudere il PNRR entro aprile, la campagna di vaccinazioni entro fine anno, sostenere le nostre imprese e i cittadini in difficoltà. E per questo ritengo che sia necessario a breve un ulteriore scostamento di bilancio. Per il resto mi aspetto che si possa lavorare al meglio per uscire il prima possibile dall’emergenza e per poter tornare, gradualmente, alla normalità. Tutti sogniamo di poter riprendere la nostra vita in mano, la nostra quotidianità. E noi, senza dubbio, stiamo lavorando per questo.
Grazie mille per l’intervista a Leonardo Donno e buon lavoro.
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