Photored: interrogazione a Sindaco e Giunta.

Il Consigliere Comunale Arturo Baglivo, interroga Sindaco e Giunta per comprendere

come intendano agire per consentire a chi ha il dubbio di essere stato sanzionato erroneamente di visionare il fotogramma relativo alla propria infrazione, per poter decidere nei termini concessi quali provvedimenti intendano attuare nell’immediato. Come intendano agire per garantire l’accesso ai servizi di sportello essenziali
dell’Amministrazione Comunale e in particolare a quelli della Polizia Locale e se non possano pensare a un servizio telematico, previa autenticazione, di chat o videochat con i cittadini.

Multe da photored? Vediamoci chiaro.

Il consigliere Arturo Baglivo ha interrogato Sindaco e Giunta per una situazione che sta coinvolgendo centinaia di automobilisti leccesi alle prese con i nuovi photored.

«In questi giorni sui social alcuni cittadini destinatari di sanzione per infrazione semaforica, hanno lamentato l’impossibilità di visionare il fotogramma della sanzione. I photored, in questo caso, non hanno rilevato solo il passaggio con il rosso, ma anche l’aver oltrepassato la linea d’arresto o aver invaso l’altra corsia. A detta dei cittadini queste infrazioni, se effettivamente avvenute, sarebbero state per poche decine di centimetri ma attualmente i sanzionati lamentano l’impossibilità di visionare i fotogrammi, chiedere chiarimenti e magari poter contestare la sanzione, perché non si può accedere al comando di polizia locale per le norme anti covid».

Motivo per il quale il consigliere del Movimento 5 Stelle leccese sostiene che vada fatta chiarezza. «I cittadini che si recano al comando possono comunicare solo tramite citofono. Non è attivo un indirizzo internet dove si possa visionare, previa autenticazione, le immagini per consentire, di accertarsi dell’infrazione ed effettuare il pagamento della sanzione nei tempi (cinque giorni dalla notifica) al minimo con la riduzione prevista dalla legge».

Baglivo continua « dalla pagina dedicata è possibile l’accesso al servizio digitale tramite Spid ma non è possibile procedere con un form on-line, ed occorre scaricare un modulo da compilare e allegare. Tuttavia, il modulo non è scaricabile perché indirizza ad una pagina di errore, vanificando così la possibilità di invio telematico immediato. Ho chiesto quindi al sindaco e alla giunta come intendano agire per consentire, a chi ha il dubbio di essere stato sanzionato erroneamente, di visionare il fotogramma relativo alla propria infrazione per poter decidere nei termini concessi. Ho chiesto, inoltre, quali provvedimenti intendano attuare nell’immediato per garantire l’accesso ai servizi di sportello essenziali dell’amministrazione comunale e in particolare a quelli della Polizia Locale e se non sia opportuno pensare a un servizio telematico, previa autenticazione, di chat o videochat con i cittadini».

Qui l’interrogazione.

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Intervista a Leonardo Donno, portavoce alla Camera dei Deputati.

intervista a Leonardo Donno

Abbiamo ripreso il nostro #caffèconilportavoce , ed è stata ottima occasione per fare un’intervista a Leonardo Donno.

Onorevole Donno, il Movimento in 11 anni è passato dall’essere un movimento di piazza, ad entrare nelle istituzioni come opposizione, ora ago della bilancia delle ultime maggioranze di Governo. Cosa è cambiato e cosa è davvero ora il Movimento? Ma soprattutto un Paese come il nostro si può permettere 3 Governi in 3 anni?

Sicuramente siamo cresciuti e sono molto orgoglioso della nostra storia e del nostro passato. Ogni evoluzione comporta cambiamenti, compromessi, sacrifici, punti di partenza e di arrivo da ripensare e da ridisegnare periodicamente. La politica, per essere viva e al passo con i tempi, non può permettersi assoluti o dogmi insuperabili. Noi, ad esempio, abbiamo dimostrato che si può stare nelle piazze e nelle istituzioni, senza sacrificare le une o le altre. Oggi il MoVimento continua la sua evoluzione e l’ingresso di Giuseppe Conte alla guida non potrà far altro che completare e coronare questo processo che punta sempre a nuovi e più ambiziosi traguardi. Il MoVimento 5 stelle ora è una forza politica europeista, è una forza politica ecologista, che guarda al futuro e alle prossime generazioni, al 2050 ad esempio. Una forza che intende improntare la propria azione politica su tre grandi pilastri: la transizione ecologica, l’inclusione e la giustizia sociale. Per quanto riguarda i repentini cambi di Governo, è evidente che qualcosa non sta funzionando. E il tutto va a danno del tessuto economico, dei cittadini e dell’immagine del Paese a livello internazionale: non si possono cambiare interlocutori ogni anno. Il personalismo dovrebbe cedere il passo al buon senso, ma qualcuno non vuole saperne. Sicuramente urge, a mio avviso, una riflessione per cambiare qualcosa. Non so se in questa Legislatura o nella prossima, ma ritengo sia di certo un passaggio obbligato e fondamentale.

Cosa e come le ha cambiato la sua vita questa esperienza in politica. Ci racconti il momento più bello e quello più difficile di questi 3 anni di Movimento al Governo.

Sicuramente la mia vita è stata stravolta: sono cambiate le abitudini, la quotidianità, ma mi sento di essere rimasto quello di sempre. Oggi ricoprendo questo prestigioso incarico dedico tutto me stesso all’attività politica, all’ascolto costante dei cittadini, delle imprese, al lavoro per il nostro territorio e alla collaborazione istituzionale con gli amministratori che hanno necessità. Del resto se si vuole ricoprire questo incarico con disciplina, onore, e impegno, bisogna attivarsi nella ricerca di un nuovo equilibrio, tra vita pubblica e privata. Io credo di averlo raggiunto, grazie ai miei affetti. Il momento più bello di questi 3 anni, politicamente parlando, è stato quando pochi giorni dopo il 4 marzo 2018, ci incontrammo tutti a Roma (deputati e senatori neoeletti) e Luigi Di Maio ci accolse. Ricordo ancora le sue parole di quel giorno: “Vi prometto che porterò il MoVimento al Governo”. E quella promessa divenne realtà. Si sono susseguiti giorni bellissimi, storici. Grandi soddisfazioni abbiamo assaporato ogni volta che abbiamo votato un provvedimento frutto di anni e anni di battaglie. Penso, ad esempio, al reddito di cittadinanza, al decreto dignità, alla legge spazzacorrotti, o al superbonus: tutte norme, insieme alle altre, che sono fatte esclusivamente per i cittadini e per il Paese. Personalmente, invece, il momento più bello di questi 3 anni risale al luglio del 2018, quando è venuto al mondo il mio Michael. Diventare padre è un’emozione indescrivibile. Il momento più difficile in questi tre anni, che non sono di certo stati una passeggiata, è stato sicuramente l’ultimo periodo. Ci siamo trovati a dover incassare una crisi scellerata, in piena pandemia, provocata dal personaggio politico peggiore della storia d’Italia (Renzi). Un attacco diretto e indegno a Conte, il miglior presidente del Consiglio degli ultimi decenni.

Comunali e regionali, ci avvicinammo a nuove elezioni, quale è la linea del Movimento e quali sono gli obiettivi principali?

Qualche settimana fa, in un intervento alla gazzetta del mezzogiorno, ho ribadito che le prossime sfide elettorali saranno un banco di prova su più fronti. Personalmente, anche nel ruolo di facilitatore in Puglia, sto lavorando per dare una mano ai primi gruppi e portavoce uscenti che hanno chiesto supporto. Credo che il Movimento 5 Stelle abbia la maturità e la capacità di confrontarsi con altri partiti o forze civiche anche a livello comunale e regionale. Sul fronte organizzativo serviranno ruoli chiari e responsabilità ben definite, per gestire al meglio il Movimento, da Roma fino al più piccolo comune d’Italia. Giuseppe Conte, in questo percorso, sarà determinante. Partendo da questi presupposti, in vista delle amministrative, ritengo sia importante aprire un tavolo con il Centrosinistra, per capire in quali degli oltre 50 comuni pugliesi chiamati al voto quest’anno potrebbero esserci le condizioni per avviare un percorso congiunto. Ci saranno sicuramente realtà in cui questo dialogo potrebbe non portare alla condivisione di un progetto, ma bisogna provarci. Sono stato contattato dal Centrosinistra per avviare alcune di queste interlocuzioni in diverse città pugliesi e della provincia di Lecce: sono disponibile a sedermi al tavolo con le altre forze politiche, purché si tratti di un confronto di ampio respiro, serio, propositivo, sui temi, basato su una prospettiva a lungo termine. Insomma un percorso trasparente e inclusivo. Noi siamo pronti.

Giuseppe Conte è stato un elemento di coesione, punto di equilibrio per il Movimento, ed un Premier apprezzato come pochi nella storia repubblicana. È già al lavoro per ripartire insieme al Movimento? E lei come immagina il Movimento da qui ai prossimi 10 anni, e il Paese?

Giuseppe Conte ha avuto la capacità di distinguersi in poco tempo, ha lavorato sempre con umiltà, senza mai sedere in cattedra. Lui era sempre dalla parte di chi reputa di avere ancora tanto da imparare. Ha studiato e approfondito ogni dossier. Ho avuto l’onore di incontrarlo diverse volte e ho trovato in lui sempre una persona preparata, equilibrata, competente, scrupolosa, che ha sempre operato nell’esclusivo interesse dei cittadini. È grazie a lui che abbiamo recuperato credibilità ed autorevolezza a livello europeo ed internazionale. In queste settimane so che Giuseppe, insieme al nostro Beppe Grillo, sta lavorando per definire il Movimento del futuro, che ha bisogno di un’organizzazione chiara e definita nei ruoli e nelle responsabilità, che ci permetta di superare alcuni nostri limiti ed alcune nostre ambiguità, facendo aumentare, come dicevo prima, il prestigio del movimento. Da qui ai prossimi anni immagino un Movimento che abbia realizzato obiettivi che oggi fissiamo al 2050, ma solo per riservarci l’effetto sorpresa. Scherzi a parte, certamente la transizione ecologica – che raccoglie tematiche come l’ambiente, l’energia, la mobilità – sarà al centro della nostra azione politica. Inoltre immagino un movimento forte, che amministra diverse regioni e centinaia di Comuni, perché la nostra spinta propulsiva al cambiamento e al miglioramento della qualità della vita dei cittadini non si esaurirà mai, questo è chiaro. Il Paese ora ha davanti una sfida importante, superare e lasciarsi alle spalle questa pandemia e ritornare a correre. E sono certo che anche grazie ai 209 miliardi del recovery fund, ottenuti da Giuseppe Conte, l’Italia sarà diversa, migliore.

Recovery fund, campagna vaccinale, ristori, scuola, transizione ecologica e digitale. Come giudica l’avvio del nuovo Governo su questi temi e cosa si aspetta?

Per molti versi i provvedimenti adottati da questo Governo sono in linea con il Conte bis. Non so cosa ci si aspettasse di diverso, ma questo bisognerebbe chiederlo ai responsabili della crisi di Governo. C’è ancora tanto lavoro da fare: chiudere il PNRR entro aprile, la campagna di vaccinazioni entro fine anno, sostenere le nostre imprese e i cittadini in difficoltà. E per questo ritengo che sia necessario a breve un ulteriore scostamento di bilancio. Per il resto mi aspetto che si possa lavorare al meglio per uscire il prima possibile dall’emergenza e per poter tornare, gradualmente, alla normalità. Tutti sogniamo di poter riprendere la nostra vita in mano, la nostra quotidianità. E noi, senza dubbio, stiamo lavorando per questo.

Grazie mille per l’intervista a Leonardo Donno e buon lavoro.

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Emergenza Covid: sosteniamo le nostre attività, sospendiamo alcune imposte.

” La situazione di emergenza COVID-19 continua a mettere a dura prova le attività
commerciali presenti sul territorio comunale, moltissime attività sono state costrette a ridurre l’operatività anche per il contingentamento degli ingressi o addirittura a chiudere.”

Così inizia l’interpellanza del Consigliere Arturo Baglivo.

“Una situazione anomala, unica, difficilissima, che oltre al costo in termini di contagi, vite, salute, sta devastando l’economica con ricadute colossali, verso le quali ognuno deve fare il massimo possibile per provare ad attutire il colpo” – continua il Consigliere del Movimento 5 Stelle leccese – “ecco perché ritengo doveroso porsi l’obiettivo di sostenere quelle attività che rivedendo il proprio business, hanno necessariamente investito nell’asporto e nella consegna a domicilio, e che per fare questo hanno dovuto apportare modifiche comunicative, sulle vetrine delle proprie attività, la cui applicazione costa circa 60 euro/mq. Sospendere questo tipo di imposta – conclude Baglivo – non risolverà il dramma economico di molti operatori, ma potrà esprimere un segno di vicinanza del Comune e di tutta la cittadinanza nei confronti delle nostre attività cittadine.”

Per leggere l’interpellanza completa clicca qui.

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Interpellanza ICOPU

Interpellanza ICOPU

La situazione di emergenza COVID-19 ha messo economicamente a dura prova le attività
commerciali presenti sul territorio comunale, moltissime attività sono state costrette a ridurre l’operatività anche per il contingentamento degli ingressi o addirittura a chiudere.

Molte attività commerciali hanno rimodulato la loro attività prevedendo servizi di asporto e di consegna a domicilio. Le modifiche alle vetrine spesso con la sola aggiunta del termine asporto o consegna a domicilio comportano il pagamento dell’imposta che è intorno ai 60euro/mq. Per questo il Consigliere Arturo Baglivo interpella Sindaco e Giunta per sapere

se intendano, nelle more dell’approvazione del Regolamento sul Canone Unico, prorogare il versamento dell’ex Imposta Comunale sulla Pubblicità e Diritti sulle Pubbliche Affissioni (ICOPU) sino al termine dell’emergenza pandemica

se intendano sospendere, sino al termine dell’emergenza sanitaria, e nelle more dell’approvazione del Regolamento sul Canone Unico il pagamento dell’ex ICOPU per gli esercizi che per adeguarsi alla contingenza stiano rimodulando le proprie attività e se intendano consentire l’aggiunta gratuita di messaggi per evitare assembramenti quali “consegna a domicilio, 24h, asporto, ecc…” che non modificano l’impianto pubblicitario delle vetrine.

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Qui tutte le ultime dall’ufficio stampa.

Intervista ad Arturo Baglivo, portavoce al Consiglio Comunale di Lecce.

Abbiamo preso un caffè con il nostro portavoce al Consiglio Comunale di Lecce, Arturo Baglivo, e data la sua professione, ci siamo permessi di chiedere anche qualcosa in più sul covid. Buona lettura.

Consigliere Baglivo, lei prima di tutto è un medico, e sta vivendo in prima linea il dramma Covid. Lei fu anche uno dei primi a sollecitare attenzione e prudenza mentre tutti sembravano sminuire il problema. Oggi quale è la vera situazione ed il sistema sanitario Pugliese sta reggendo?

Tutto il mondo è rimasto sorpreso dalla velocità di diffusione del SARS-COV-2 anche l’OMS ha inizialmente dato notizie contrastanti finché non ha capito la portata. Oggi, con l’inizio del piano delle vaccinazioni, e con gli studi, possiamo iniziare a ragionare in termini di futuro e anche serenamente su quella che non è stata, ma è l’evoluzione della pandemia. Retrospettivamente e oggettivamente possiamo affermare che  in Italia abbiamo dovuto fare i conti oltre con l’ignoto, anche con un piano pandemico obsoleto ereditato e non aggiornato dal 2006 ; oggi grazie al lavoro del governo Conte è stato finalmente proposto un nuovo piano pandemico che durerà sino al 2023 e probabilmente non ci faremo più trovare impreparati. In Puglia abbiamo avuto, durante la prima ondata, pochissimi casi. Tutto questo non è merito dell’organizzazione sanitaria pugliese, come spiegherò meglio se vuole, ma della chiusura totale imposta saggiamente dal Presidente del Consiglio Conte e dal Comitato Tecnico Scientifico che ci ha risparmiato una strage.  C’è da dire che, almeno a Lecce, siamo stati fortunati perché subito prima della chiusura delle zone focolaio lombarde, e prima che, nonostante i primi allarmi della comunità scientifica venisse proclamato una zona rossa nazionale, proprio a Lecce si giocò una partita di calcio Lecce – Atalanta che, a mio parere, solo per un caso estremamente fortuito non ci ha regalato una diffusione cittadina che, si, ci avrebbe trovati totalmente impreparati: abbiamo corso il rischio di replicare il grande numero di decessi di Bergamo.  Ricordo perfettamente che chiesi al nostro sindaco di far giocare quella partita a porte chiuse, così non fu, ma per quella che io considero un colpo di fortuna non ebbe gravi conseguenze.

Oggi la situazione in Puglia è ancora difficile pur a fronte di, rispetto alla media nazionale, pochi casi, e i motivi sono come sempre molteplici; intanto la storia ci insegna che la seconda ondata delle pandemie è sempre peggiore della prima, ma il primo è da ricercarsi in una mancata organizzazione durante l’estate delle strutture sanitarie. E’ vero che ci si è approvvigionati finalmente di dispositivi per la protezione individuale, che scarseggiavano nella prima fase, mi piace ricordare l’impegno profuso in silenzio dal M5S con i suoi portavoce locali che hanno distribuito senza fanfare innumerevoli mascherine, tute, visiere ecc. acquistate da loro, ma si è tornati a non avere chiarezza. Si pensa erroneamente che chi si ammala abbia solo quel problema, e non si pensa che si porta dietro tante altre patologie che si sarebbero dovute affrontare multidisciplinarmente creando ospedali o reparti covid19 complessi o meglio ad intensità di cura con la presenza multidisciplinare di professionalità dedicate. Questo è stato lasciato alla lungimiranza delle direzioni delle asl, ma non è stato pensato da un assessorato alla sanità che ovviamente è mancato nei mesi cruciali dopo l’estate.  A tutto questo si devono associare le carenze gravi della medicina territoriale pugliese che sta mostrando tutti i suoi limiti.  Ancora una volta, e non faccio fatica a ricordarlo, paghiamo il prezzo di una destrutturazione del sistema sanitario pubblico, partita dall’era del Presidente Fitto e continuata da Vendola e Emiliano: questi ultimi avevano la possibilità di invertire la rotta, ma si sono solo dedicati a quella che chiamo la politica sanitaria dei proclami: hanno creato sulla carta percorsi e reti oncologiche, ma non abbiamo potenziato il personale e i servizi affinché quelle reti funzionino, pur in presenza di eccellenze sul territorio pugliese.

Il governo cittadino come quello nazionale ha avuto anni burrascosi. Prima l’anatra zoppa, ora la pandemia, in tutto ciò una situazione di bilancio pessima. Come giudica l’operato di questa Amministrazione?

Il Movimento ha un grande pregio, quello di potersi porre con pensiero indipendente di fronte alle azioni di governo cittadino. Non abbiamo delle posizioni a prescindere e di questo penso che, nonostante le narrazioni mediatiche, tutti ce ne possano dare atto.   La critica forte che faccio al governo cittadino è quella di non stare globalmente invertendo la rotta con una prospettiva futura diversa, mi spiego meglio. Se vogliamo che Lecce si elevi ad essere una smart city dobbiamo far si che la qualità della vita in città migliori e questo secondo me si può fare solo pensando ad un piano complessivo della città che non si fermi ad interventi spot. Il governo nazionale tra l’altro sta dando immense possibilità ai comuni per affrontare tutti quei problemi interni che avrebbero rallentato, se non fermato, in una gestione routinaria la città. Penso ad esempio alle misure di contrasto alla povertà, senza il reddito di cittadinanza, davanti alla porta del Sindaco ci sarebbero le file di persone con disagio economico. Immaginate senza quel reddito cosa sarebbe successo durante questa pandemia e che pressioni avrebbe ricevuto il governo cittadino, eppure ancora oggi non c’è una visione di sviluppo sociale proprio per quei settori della popolazione che sono in sofferenza economica, ma c’è una politica ancora emergenziale e del giorno per giorno. Non solo nel sociale, ma anche nelle attività produttive, nelle startup, non c’è una visione che affascini e che ponga le basi ad una ripresa, penso ai nostri beni culturali, al turismo, alle peculiarità leccesi. 

E’ di questi giorni il dibattito sulla tassa di soggiorno ,come ad aumentarla o diminuirla possa incidere, e nel programma che presentammo in campagna elettorale alla cittadinanza ad esempio la tassa di soggiorno veniva rimodulata per incentivare la bassa e bassissima stagione, spalmando un aumento progressivo verso alta ed altissima stagione, da reinvestire in destination management, realizzare un piano strategico di marketing che sviluppasse sinergie tra pubblico e privato e mettesse a sistema i servizi dalla logistica e la mobilità, fino a beni culturali, ristorazione, commercio e ospitalità; nulla di tutto ciò è stato pensato dal governo cittadino ma solo  l’ennesima manovra per fare cassa senza visone strategica, senza un piano strategico per un settore che incide fortemente sull’economia della città, e dell’intero Salento.

Quale è invece lo stato  di salute de Movimento a Lecce ed in Puglia? 

Il movimento siamo noi, a Lecce c’è un bel gruppo attento alle problematiche cittadine e sempre propositivo. Direi che al di la della narrazione il gruppo è in ottima salute. Movimento è dibattito serrato anche con idee diverse, in questi 12 anni siamo cresciuti e siamo capaci di affrontare con coerenza e nel rispetto delle nostre idee tutte le sfide a Lecce e in Puglia.

Come giudica questa sua esperienza politica e la rifarebbe?

Appena riesco a dormire un po’ le rispondo. A parte gli scherzi è un’esperienza necessaria per capire come si può incidere nella macchina amministrativa comunale. Per me il sogno del movimento continua.

Un giudizio sull’operato del Governo Conte e sulle vicende che lo hanno portato alle dimissioni

Il M5S grazie al Governo Conte ha realizzato molti punti del proprio programma elettorale. Le sembrerà strano ma non ricordo altri governi che abbiano messo il proprio programma nel progetto di governo e ne abbiano portato a termine una parte. Perciò valuto in maniera estremamente positiva l’operato del presidente Conte.

Grazie al Consigliere Arturo Baglivo e buon lavoro, in Ospedale e al Comune di Lecce.

Strisce blu al Vito Fazzi, chiediamo la rimozione.

RISPETTO PER CHI SOFFRE, le strisce blu al Vito Fazzi oggi più che mai stridono con il senso di sofferenza che si respira nel piazzale antistante l’ospedale leccese.

Non è un centro commerciale, ne un luogo di svago, intrattenimento, passeggio, sport o altro. E’ un ospedale, un luogo dove si incrociano destini, sofferenze, lavoro, missione, speranza, morte e vita.

Oggetto: Eliminazione degli stalli a pagamento (strisce blu) nei piazzali antistanti l’ingresso principale del Presidio Ospedaliero (P.O.) Vito FAZZI di Lecce

Noi sottoscritti cittadine e cittadini firmatari,

PREMESSO CHE

– con Delibera di Giunta nr. 201 del 27/03/2018 è stata approvata apposita convenzione tra la Direzione ASL di Lecce ed il Comune di Lecce per il controllo del traffico nelle aree di pertinenza del P.O. V. Fazzi e presso il Poliambulatorio del Distretto Socio Sanitario di Lecce (ex V. Fazzi) e dell’ex-OPIS

– con Deliberazione di Giunta Comunale nr.59 del 12/07/2019 l’amministrazione comunale ha inteso rideterminare le aree di sosta tariffata antistanti l’ingresso principale del P.O. Vito FAZZI – Piazza Muratore 73100 LECCE

– le strisce blu istituite nella zona riteniamo siano un provvedimento ingiusto e punitivo nei confronti dei malati, dei dipendenti ospedalieri e della cittadinanza; tenendo presente che la maggior parte degli autoveicoli lasciati in sosta temporanea afferiscono a persone che si recano in ospedale per visite mediche, esami di laboratorio e strumentali, assistenza o visita a degenti.

CHIEDIAMO

l’abrogazione delle Delibera di Giunta nr.59 del 12/07/2019 o la sua sostanziale modifica con l’eliminazione degli stalli a tariffa oraria e proponiamo l’istituzione di stalli gratuiti a tempo (disco orario) per un periodo congruo con le attività delle persone che si recano in ospedale e che può essere quantificato in 180 minuti massimo.

N.B. Ti invitiamo a  firmare anche fisicamente, se ti è possibile, questa petizione così da poterla protocollare o allegare alla mozione che presenteremo in Consiglio Comunale. Troverai le date dei banchetti sulla nostra pagina social https://www.facebook.com/Movimento5StelleLecce/

Tassa di soggiorno a Lecce: per il turismo serve una governance strategica. Basta scelte senza visione.

Il gruppo del M5S Lecce attacca la scelta dell’amministrazione sull’aumento della tassa di soggiorno.

 “Serviva rimodularla in funzione di uno scopo, non aumentarla senza una pianificazione. Ed il periodo pandemico non è il migliore per scelte simili”. Così inizia la nota ufficiale di Arturo Baglivo, portavoce del gruppo Movimento 5 Stelle leccese.

Con la delibera 381 del 23 dicembre 2020, l’Amministrazione Comunale di Lecce ha maggiorato i costi della tassa di soggiorno. 

“Sappiamo che la tassa di soggiorno non è un’invenzione dell’amministrazione Salvemini, e che insiste sul turista, ma una tassa di scopo ha l’obiettivo di essere riutilizzata nel settore, per aumentare servizi, impattare nell’organizzazione e nella gestione dell’equilibrio di mercato, rendendolo più performante”, commenta Arturo Baglivo. 

“In campagna elettorale abbiamo presentato un programma in cui la tassa di soggiorno veniva rimodulata per incentivare la bassa e bassissima stagione, spalmando un aumento progressivo verso alta ed altissima stagione, da reinvestire in destination management, realizzare un piano strategico di marketing che sviluppasse sinergie tra pubblico e privato e mettesse a sistema i servizi dalla logistica e la mobilità, fino a beni culturali, ristorazione, commercio e ospitalità; nulla di tutto ciò” – continua Baglivo – “assistiamo all’ennesima manovra per fare cassa senza visone strategica, e per di più in un periodo in cui l’aumento di tasse e imposte stride con i conti di milioni di italiani”. 

“Attendiamo un piano strategico, auspichiamo dialogo, confronto e serietà, per un settore che incide fortemente sull’economia della città, e dell’intero Salento” conclude Baglivo, anticipando iniziative del Movimento 5 Stelle leccese.

Per consultare l’area stampa clicca qui.

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Intervista a Barbara Lezzi, portavoce al Senato del Movimento 5 Stelle.

Intervista a Barbara Lezzi ; un caffè e due chiacchiere con la Senatrice Barbara Lezzi, al suo secondo mandato in Senato, già Ministra per il Sud durante il Governo Conte I.

– Senatrice Lezzi,  non poteva esserci esperienza di Governo più complicata di un mandato interrotto da Salvini prima, Renzi poi, e nel mezzo, una pandemia mondiale le cui ripercussioni sono un vero cataclisma. Quale è il bilancio di questa esperienza e all’Italia che futuro prospetta?

“Eravamo sicuri che non sarebbe stato facile ma avevamo il dovere di provarci per quel 33% degli elettori che aveva riposto in noi la loro fiducia. L’Italia sta affrontando la pandemia in una condizione di debolezza strutturale, ma sta anche dimostrando forza e coraggio. Sono ottimista per il futuro. Il recovery plan è un’ottima occasione ma si deve anche restare concentrati per superare questa emergenza.”

– E per il Movimento? In 11 anni si è passati da un movimento di piazza ad uno istituzionale, sempre più politico, una versione che spesso ha creato malumori all’interno e nella base 5 stelle. Come vede da qui ai prossimi 10 anni il Movimento?

“Il Movimento, com’è giusto che sia, deve proseguire nella sua evoluzione, ma è altresì indispensabile non snaturare i valori e non rinunciare ai principi. Il nostro DNA deve restare tale, altrimenti non  potremo più chiamarci Movimento 5 Stelle.”

Al di là della pandemia sono stati 3 anni di caos politico, con 2 differenti maggioranze, ed oggi una terza, tutta da provare. Eppure il Movimento ha realizzato tanti punti del suo programma: reddito di cittadinanza, quota 100, flat tax per citarne solo alcuni. Ma il consenso è ben distante dai numeri del 2018, cosa non sta funzionando?

“Non basta fare le leggi per cambiare un Paese. Servono più chiarezza con gli elettori in merito a ciò che non si riesce a realizzare e meno trionfalismi su quanto si è fatto. Un altro elemento dirimente è quello di rendere le nomine nelle partecipate di Stato e negli enti pubblici, trasparenti, pienamente meritocratiche e inappuntabili, eticamente e moralmente.”

-Al netto della sua esperienza, cosa rifarebbe volentieri e cosa eviterebbe volentieri di rifare?

“Rifarei tutto perché ho agito sempre in buonafede ma ora guardo avanti.”

-Che futuro vede per Barbara Lezzi? 

“Ci penserò alla fine di questa legislatura. Ho ancora un lavoro e un figlio di soli 5 anni, non mi mancherà il da fare.”

Grazie mille alla Senatrice Barbara Lezzi

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Recovery fund cos’è e come funziona.

E’ il programma NEXT GENERATION EU, più noto come recovery fund, ovvero un fondo per la ripresa, ed è nato a luglio 2020 in risposta alla grave crisi pandemica che ha toccato tutti i livelli e tutti i Paesi dell’Unione Europea.

Vediamo nello specifico il recovery fund cos’è e come funziona.

Si tratta di uno strumento temporaneo valido dal 2021 al 2023 , da 750 miliardi di euro che consentirà alla Commissione di ottenere fondi sul mercato dei capitali, con titoli di Stato europei (Recovery bond).

Soldi che serviranno a sostenere progetti e riforme strutturali inserite nei Recovery Plan dei singoli 27 stati membri dell’Ue.  390 miliardi di trasferimenti saranno a fondo perduto (grants) e 360 miliardi a prestito (loans), suddivisi in base alle diverse necessità degli Stati membri più colpiti dalla pandemia.

IL NEXT GENERATION EU è inserito nel quadro finanziario pluriennale 2021-2027

 CAPITOLOQFPNextGenerationEUTOTALE
1. Mercato unico, innovazione e agenda digitale132,8 miliardi di euro10,6 miliardi di euro143,4 miliardi di euro
2. Coesione, resilienza e valori377,8 miliardi di euro721,9 miliardi di euro1 099,7 miliardi di euro
3. Risorse naturali e ambiente356,4 miliardi di euro17,5 miliardi di euro373,9 miliardi di euro
4. Migrazione e gestione delle frontiere22,7 miliardi di euro22,7 miliardi di euro
5. Sicurezza e difesa13,2 miliardi di euro13,2 miliardi di euro
6. Vicinato e resto del mondo98,4 miliardi di euro98,4 miliardi di euro
7. Pubblica amministrazione europea73,1 miliardi di euro73,1 miliardi di euro
TOTALE QFP1 074,3 miliardi di euro750 miliardi di euro1 824,3 miliardi di euro
Fonte Commissione Europea

Oltre il 50% dell’importo sosterrà la modernizzazione tramite:

microscopela ricerca e l’innovazione, portate avanti con il programma Orizzonte Europa
investment iconle transizioni climatiche e digitali eque, attraverso il Fondo per una transizione giusta e il programma Europa digitale
vaccinela preparazione, la ripresa e la resilienza, attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, rescEU e un nuovo programma per la salute, EU4Health.
farm iconpolitiche tradizionali, come la politica di coesione e la politica agricola comune, per garantire la stabilità e la modernizzazione
globe iconla lotta ai cambiamenti climatici, a cui verrà riservato il 30% dei fondi europei, la più alta percentuale di sempre per il bilancio dell’UE
2 womens iconla protezione della biodiversità e la parità di genere

All’Italia spetta un accesso ai fondi per una quota significativa, la principale in Europa, per un totale di 210 miliardi di euro. Di questi circa 83 sono a fondo perduto, i restanti 127 andranno rimborsati con scadenza ultima nel 2035.

L’Italia entro aprile dovrà far pervenire il PLAN per indicare all’Europa come intende attuare gli investimenti. Il NEXT GENERATION ITALY è un programma ridefinito PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA la cui bozza puoi leggerla qui sotto.

Le sei missioni di tale piano sono dirette a :

  • digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; 46 miliardi
  • rivoluzione verde e transizione ecologica; 69,9 miliardi
  • infrastrutture per una mobilità sostenibile; 32 miliardi
  • istruzione e ricerca; 28,5 miliardi
  • inclusione e coesione; 27,26 miliardi
  • salute. 19,72 miliardi.

Perché è cruciale questo momento storico per il nostro Paese? Perché al netto delle formule di finanziamento, parte di questi soldi, circa 3/5 è a prestito, ovvero da restituire, e come per tutti gli investimenti è indispensabile che non diventino infruttuosi, che producano posti di lavoro, ricadute sociali, economiche, culturali, e perciò economiche. Il rischio che siano infruttuose porterà a non avere capacità di solvibilità di un prestito, con un carico debitorio passato a circa il 157% del PIL.

Lo è anche per il denaro a fondo perduto, facile preda di categorie, lobby, cosche, che possono rifinanziare cantieri, attività e imprese con le quali le mafie operano incancrenendo il tessuto industriale e produttivo del nostro Paese.

Inoltre l’Europa ha posto delle condizioni al finanziamento, ovvero che i piani siano convalidati e reputati all’altezza dell’esborso, e che ci sia un piano di rientro per il bilancio europeo. Per questo motivo entro giugno 2021 la Commissione presenterà alcune proposte legate alle seguenti iniziative:

icon with treesun meccanismo di adeguamento delle emissioni di CO2 alle frontiere
digital screenun prelievo sul digitale
connected dotsil sistema di scambio delle quote di emissione dell’UE
fonte Commissione Europea

Entro giugno 2024 la Commissione dovrà proporre nuove fonti di entrate, ad esempio:

piled coinsun’imposta sulle transazioni finanziarie
investment iconun contributo finanziario collegato al settore societario
boarduna nuova base imponibile comune per l’imposta sulle società.

Anche per questo motivo, l’Italia e i Paesi membri dovranno arrivare al 2024 con idee chiare, economie ricomposte, per pianificare una strategia comune di rientro del bilancio, avallando proposte risolutive che producano entrate utili a livellare il livello di tassazione, rendendolo più uniforme, e soprattutto agire sulle transazioni finanziarie, sul web e sul dumping fiscale, in modo tale da entrare in una nuova era, dove le differenze vadano appiattendosi, per ripartire davvero insieme, senza sovrastrutture, meno burocrazie, e rendere finalmente l’Europa più fedele al sogno sulla base del quale venne realizzata, e meno simile all’inferno che ne venne fuori.

L’Italia finanzia già il suo debito sul mercato, con l’emissione dei BTP Futura, venduti alle seguenti condizioni. (*base minima 1.000 euro)

  • 0,35% (dal 1° al 3° anno)
  • 0,60% (dal 4° al 6° anno)
  • 1% (dal 7° all’8° anno)

I bond europei, ovvero i titoli di debito comuni emessi sul mercato unico, hanno una base cedolare passiva, -0,1% a 10 anni, ovvero riceviamo dei soldi e ne restituiamo meno di quanti ne abbiamo ricevuti. Perciò il rifinanziamento europeo è spalmato fino al 2035 mentre i BTP futura venduti sono tutti fino a massimo 10 anni, quindi dovremo finanziare gli interessi entro il 2031. Tra BTP Futura e Bond europei a 10 anni c’è una differenza di 1,1% d’interessi, perciò per ogni miliardo di euro ne risparmiamo 11 milioni. Ecco il recovery fund cos’è e come funziona.

Recovery fund cos’è e come funziona. di Alberto Siculella